Ad Udine quale Genoa vedremo? Mister Vieira cambierà modulo?

30.11.2024 16:45 di  Franco Avanzini   vedi letture

Lievita la curiosità attorno al primo Genoa esterno dell'era Vieira. E' doveroso chiedersi se a Udine sistema di gioco e formazioni saranno identici o cambieranno rispetto allo scontro diretto casalingo contro il Cagliari. Le due gare non si sono assomigliano e il francese è atteso a mostrare un altro pezzo della sua strategia. Sarà privilegiato il conservatorismo, la cosiddetta identità immutabile nel tempo o invece si procederà a qualche adattamento, legato alle diverse caratteristiche e alla caratura dell'antagonista di turno?

Mister Patrick potrebbe sorprenderci tutti varando una formula tattica mista, che contempli uno schieramento differente tra fase difensiva e offensiva, auspice un mutamento di posizioni a carico di parecchi interpreti. Di sicuro in copertura si procederà a qualche accorgimento, per limitare quei lievi sbilanciamenti accusati nell'ultimo match. Il 4-3-3 potrebbe trasformarsi a palla persa in un 4-5-1 ma anche in un 3-5-2 con l'utilizzo su una fascia di un giocatore che garantisca sia il filtro sia la spinta, all'occorrenza.

Un sicuro innesto in formazione – il rientro del titolarissimo Vasquez, ormai ristabilito dal guaio muscolare – potrebbe essere il fulcro della metamorfosi, suggerita anche dalla forza in propulsione che caratterizza l'Udinese. Ed eccolo affiancarsi a Bani e Matturro a comporre una linea a a tre per poi allargarsi a sinistra come terzino, in grado di appoggiare la manovra ma soprattutto di limitare le scorribande bianconere sulla fascia.

Non va neppure escluso che il sudamericano si limiti ad avvicendare nella scacchiera preesistente Matturro, ma difficilmente Vieira rinuncerà ai centimetri e ai muscoli dell'uruguagio, che resta carente nell'impostazione ma è il solo difensore rossoblù in grado di contenere la veemenza dei friulani, imbattibili quanto a struttura fisica e atletismo.

Così,  a costo di snaturare in parte l'assetto, il trainer sta rivedendo il quadro offensivo con due avvertenze: non toccare il tridente di centrocampo formato da Badelj, Frendrup e Thorsby e nel contempo evitare che Pinamonti torni a soffrire – come nei tempi gilardiniani – di solitudine. Zanoli e Miretti (uno dei due, ovvio) rischiano il posto, ma certamente saranno chiamati in causa, dal primo minuto o a gara in corso, e identica prospettiva – magari con un minutaggio inferiore – coinvolge pure Messias, attorno al quale rimane un alone di comprensibile prudenza riguardo ad un impiego troppo prolungato.

In avanti, comunque, le gerarchie – Pinamonti a parte – non sono affatto blindate. Oltre al brasiliano, pure Vitinha e - perché no – Balotelli reclamano più spazio e stanno mettendo in difficoltà l'allenatore. In gare così tirate, è un bel vantaggio poter contare su parecchie alternative in avanti.

Si preannuncia una sfida ispida. Lo stadio Friuli (ora diventato Bluenergy Stadium) non è per tradizione, ostile per il Grifone ma l'Udinese merita rispetto e attenzione, cosiccome la famiglia Pozzo, sulla tolda del calcio friulano da un trentennio con rarissime apparizioni nella zona bollente della graduatoria. L'ultima versione è stata affidata ad un trainer, il tedesco Runjaic, inizialmente sconosciuto ai più, ma capace di conquistare in un batter di ciglia unanime stima. I friulani, dopo un avvio di stagione fulminante con permanenza nella zona Champions, sono piombati improvvisamente in una serie di tre sconfitte, interrotta dal fresco pareggio di Empoli. La multinazionale pozziana (spesso senza un solo titolare nostrano), si basa si un robusto 3-5-2 innervato dalle volate a turno di centrocampisti dalla falcata fluida e dalla feroce robustezza nei tackle, ma la squalifica del centrale Bijol, finora sempre presente, parrebbe suggerire la difesa a quattro. Punti di forza sono il rifinitore Thauvin e la coppia offensiva formata da Lucca (tra i migliori centravanti di italica formazione, anche se un po' appannato) e Davis (possente coloured britannico), mentre la terza linea non appare un punto di forza: bisognerebbe approfittarne.

                      PIERLUIGI GAMBINO


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