Genoa quasi a posto, che bel vantaggio!

10.07.2024 10:53 di  Redazione Genoa News 1893   vedi letture

Chissà quanti allenatori in attività invidiano Alberto Gilardino. Parecchi di loro attendono ancora

vagonate di rinforzi o debbono ricostruire da zero una squadra, mentre il mister aspetta solo gli

ultimi innesti e plaude alla decisione societaria – da lui stesso caldeggiata - di lasciare immutato,

per quanto possibile, il vecchio assetto.

D'altronde, Gila non deflette dalla sua antica convinzione: piuttosto che immergersi in un'avventura

costellata di incognite, è preferibile restar fedeli alla strada intrapresa, che garantisce l'indubbio

vantaggio di poter sfruttare il lavoro di assemblaggio già svolto e scongiurare qualsiasi tipo di

sorpresa riguardo all'inserimento di nuovi elementi.

Il Grifone 2024-25 è prossimo al varo definitivo. L'arrivo di Zanoli, corteggiato da oltre un anno,

colma l'antica lacuna del corridoio di destra: sulla carta, l'ex napoletano assicura tenuta difensiva e

poderosa spinta sulla fascia. Per il resto, organico immutato, a parte tre partenze di diverso tenore:

scontata e assorbibile quella di Strootman, fulgido esempio di professionalità ma ormai a

scartamento ridotto; più dolorosa quella di Martinez, immolato sull'altare del bilancio; inevitabile,

ma fonte di relativi rimpianti, quella di Spence, troppo caro da acquistare.

All'appello, ora come ora, mancherebbero il sostituto dello spagnolo tra i pali e un centrocampista

eclettico, in grado – all'occorrenza – di rilevare il chilometrato ma ancora delizioso (sinché il fiato

lo sorregge) Badelj in regia e di conferire dinamismo e un briciolo di pericolosità offensiva in più al

reparto. In entrambi i casi, non c'è assolutamente fretta, anche se il ruolo di mezzala non è

popolatissimo e quello del numero uno impone di non compiere salti nel buio. La società insegue un

prospetto giovane e potenzialmente dotato proprio come era il nuovo dodicesimo interista quando

arrivò in Liguria. Basilare sarà un estremo difensore strutturato e alto 1,90, come richiede il calcio

moderno. Quanto al centrocampo, l'ultimo nome giunto da Radio mercato è Bonaventura, cui la

Fiorentina non ha rinnovato il contratto. Parliamo di un calciatore coi fiocchi, ma l'anagrafe (l'ex

rossonero è un 1989) induce a qualche riflessione. Non sono già troppi nel Genoa gli Over 30?

Da valutare, poi, l'innesto del centrale difensivo Marcandalli, reduce dal salutare prestito alla

Reggiana: non gli mancano fisicità e velocità, ma servono anche altre doti (in primis la

concentrazione) per evidenziarsi nella massima serie. In quest'ottica, riflettori accesi anche sul

neppur ventenne Matturro, pronto a tornare in trincea dopo un serio infortunio che gli ha fatto

perdere un anno.

L'obiettivo di fondo è palese: confermarsi in una zona franca da spiacevoli sorprese, puntando a

guadagnare una posizione, così da scavallare a sinistra in classifica. Le premesse ci sono tutte, ma

qualche decennio di esperienza nel football invita a non cantare anticipatamente vittoria. Quali

saranno le scelte finali operate nelle alte sfere rossoblù?

Una premessa: il presunto distacco dei 777 non deve preoccupare, visto che la struttura di controllo

è solidissima e all'orizzonte non si prefigura un cambio di management. L'Inter sia di insegnamento:

i nuovi proprietari, come prima decisione, hanno confermato in toto Beppe Marotta e i suoi

collaboratori. Perché mai in seno al Grifone si dovrebbe agire diversamente, visti i risultati

eccellenti ottenuti nelle ultime due stagioni?

Garantita la continuità gestionale, occorre però fare di conto, partendo dai calciatori in esubero

ancora a libro paga: parecchi di loro già immersi nel cervellotico andazzo preziosiano. Il loro peso a

livello di bilancio è ragguardevole e preoccupante, tale da condizionare il quadro economico

societario per almeno un'altra stagione. E se qualche elemento tipo Coda e Aramu troverà di sicuro

una collocazione, altri rischiano di rimanere sul groppone del Genoa.

A ciò si aggiungano i risaputi paletti del fair play finanziario, con annesso obbligo a non chiudere la

campagna di mercato col segno “meno”. Da ciò la necessità di trasformare in acquisti definitivi i

vari Vitinha (il più oneroso), Messias, Mailinovskyi, De Winter, Thorsby e Bohinen. Una domanda

più che logica: basterà liberarsi di parecchia zavorra e aver ceduto Martinez o servirà immolare un

altro pezzo da novanta?

Gudumundsson, per la gioia e il sollievo di qualsiasi tifoso genoano, rischia di restare per mancanza

di offerte plausibili e bene fa ad escludere tassativamente una sua svendita. La Fiorentina resta

interessata, ma solo da Oltremanica potrebbe giungere una contropartita economica di rilievo. E al

Grifone garbano denari a profusione, non un cane, un gatto e due criceti in cambio.

Retegui in teoria è sul mercato, ma l'Europeo non ha accresciuto il suo valore. Gila, che è stato un

suo sontuoso pari ruolo, proverà a rilanciarlo, confidando in un'assenza di ricadute da infortuni.

La dirigenza ha escluso un addio di Frendrup, ed è notizia di estrema importanza: dove reperire un

altro mediano che recuperi un'infinità di palloni consentendo ai centrocampisti in là con gli anni di

correre un po' meno?

Ora di parla di un'avance interista per Vasquez, altro puntello dell'intelaiatura base. Forse il

messicano, rispetto ai compagni succitati, appare meno insostituibile, ma si tratta di una garanzia

assoluta, che Gila preferirebbe tenersi stretto.

E qui si torna al punto di partenza. E' davvero indispensabile privare il Genoa attuale di un pezzo da

novanta? E, in caso affermativo, dove reperire (specialmente in Italia) una controparte che accetti di

pagare totalmente o anche prevalentemente “cash”?

PIERLUIGI GAMBINO


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