Un’altra visita all’amico Gasperini sarebbe graditissimo ripetere lo 0 a 0

21.10.2023 17:39 di  Franco Avanzini   vedi letture

di Pierluigi Gambino

Vasquez, Frendrup e Badelj sono i soli tre superstiti del Genoa che un anno e mezzo fa, nell’ultima apparizione rossoblù sul terreno di Bergamo, fermò l’Atalanta sullo 0-0. In teoria, il Grifone attuale è più competitivo e i nerazzurri non appaiono cresciuti di livello, ma l’eventuale bis si annuncia ugualmente come un’impresa da fissare nella memoria.
E’ in calendario una sfida affascinante e ricca di motivi di interesse collaterali. A partire dal confronto tra allenatori che hanno in comune la promozione al primo colpo ottenuta nella Genova rossoblù. I due si stimano, anche se divergono quanto ad impostazione mentale. Se il torinese è un offensivista convinto, il suo più giovane collega predilige la prudenza ed il realismo, ad onta del suo illustre passato come centravanti.
Gasp ha sempre il Genoa come chiodo fisso. Se glielo chiedessero, a fine stagione farebbe le valigie e tornerebbe nel club più amato e più vicino ad Arenzano, la sua residenza. Ciò non toglie che nell’attualità abbia tutte le intenzioni di combinare uno scherzetto alla pletora di amici sparsi in Liguria. Ne ha tutte le possibilità, osservata la caratura della sua Dea, che forse non è più un’irresistibile macchina da gioco e da gol e ogni tanto si concede qualche faale pausa, ma resta assolutamente competitiva addirittura per un posto Champions. Va apprezzata la metamorfosi gasperiniana, tendente ad uno schieramento meno provvisto di attaccanti: tradita la 3-4-3, inconfondibile marchio di fabbrica, ecco la 3-4-1-2 con rifinitore ale spalle di Lookman, punta d’assalto, e del discusso De Ketelaere. La fase difensiva, invece, non muta approccio, ma qualche individualità risulta inferiore rispetto al passato e il numero delle rete incassate è cresciuto notevolmente.
Gilardino non rivoluzionerà l’undici che ha sfiorato il pari contro la capolista rossonera, ma si tratta di un obbligo, non certo di una scelta. Retegui appariva recuperato, ma il ginocchio lo angustia ancora e lo ha spinto nuovamente in infermeria. Un handicap pesante, che dovrebbe indurre a riproporre inizialmente il 4-5-1 privo di una punta vera, con Gudmundsson uomo più avanzato e i centrocampisti incursori pronti ad affiancarlo a turno per non isolarlo.
A centrocampo sarà composta una robusta cerniera, basata sull’equilibrio tattico del duttile Frendrup e sulle qualità balistiche di Malinovskyi, decisissimo a farsi rimpiangere dal suo vecchio pubblico. Ondivaghi i suoi rapporti col Gasp, che finì per ripudiarlo più che altro per ragioni tattiche, preferendogli un elemento più avanzato. L’ucraino polemizzò pure con mister Gian Piero, ma di recente lo ha difeso con convinzione dai velenosi attacchi di qualche ex compagno.
La manovra rossoblù sarà un costante “mordi e fuggi”, tesa a colpire d’incontro i nerazzurri con accelerate improvvise e calibrati lanci lunghi più che a comandare il match. D’altronde, quali alternative contemplare?
Lo schema di partenza dovrebbe (il condizionale è tassativo) comprendere Dragusin e Bani in mezzo, Matturro e Vasquez (appena rientrato dal Sudamerica e, dunque, da valutare) sulle fasce difensive, Sabelli e Haps (o Martin) esterni di centrocampo, Frendrup, Malinovskyi e Thorsby o Badelj nella mediana e l’islandese in avanscoperta.
Qualora l’Atalanta passasse in vantaggio, sarebbe quasi certa la rinuncia ad un centrocampista a pro di Ekuban, che non dispone di piedi educatissimi, ma corre come un forsennato, si batte come un leone e spesso manda in confusione le difese rivali.
Rispetto alle ultime gare, la squadra rossoblù si arricchisce di due ex titolari prestigiosi quali Badelj e Strootman, con il primo più avanti di condizione e presumibilmente pronto a riprendersi la bacchetta del direttore d’orchestra, con spostamento di Frendrup. L’olandese partirà dalla panca, ma la sua saggezza potrebbe venire utile in corso d’opera e ancor più nei prossimi impegni di campionato, più agevoli e anche più importanti.
L’autentica incognita di giornata è localizzata tra i pali. La squalifica di Martinez è un brutto colpo, in grado di condizionare psicologicamente il reparto difensivo. Il sostituto Leali era giunto in estate accompagnato dagli elogi guadagnati come titolare inamovibile dell’Ascoli in B, ma le sue apparizioni part-time nel precampionato sono state infiorate di erroracci. Dalla sua c’è una collaudata esperienza a buoni livelli, che dovrebbe consentirgli di di dribblare lo scetticismo lievitato attorno a lui.
Atalanta favorita, non ci piove, ma la fase difensiva del Grifone ha superato a pieni voti parecchi esami finestra. Serve, tuttavia, un ulteriore step, legato alla tenuta dall’ottantesimo minuto in avanti. In caso di parziale favorevole, Gila segua un consiglio pressoché unanime: limiti le sostituzioni all’essenziale.
PIERLUIGI GAMBINO


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