Genoa, attento a non cadere nelle trappole degli squadroni italiani

18.07.2024 10:20 di  Redazione Genoa News 1893   vedi letture

A chi come noi s'era dovuto abituare alla sarabanda di trasferimenti che il Joker ci propinava ad ogni sessione di mercato, oggi par di sognare. Attorno al Genoa aleggia una calma quasi irreale, che deriva dagli esigui movimenti attuati e dalla ferma decisione di toccare il meno possibile un assetto già competitivo. Qualsiasi tifoso rossoblù sta contando i giorni che separano dalla fine delle compravendite, nella speranza che il periodo passi senza sconvolgimenti. C'è chi teme che la quiete attuale preceda una tempesta: paure forse eccessive, ma sentirsi già a cavallo è esagerato dall'altra parte. Un fatto è certo: Blasquez e Ottolini non svenderanno i loro gioielli e proveranno ad imporre solo contropartite congrue, possibilmente “cash”. Ed è altrettanto sicuro che qualche squadrone nostrano andrà nuovamente alla carica sia per Gudmundsson sia per qualche altro titolare, magari meno strombazzato ma dal rendimento garantito: su tutti, Vasquez, reduce da un campionato stratosferico, e Martin. Qui si parrà la nobilitate dei dirigenti rossoblù, che dovranno opporre una strenua resistenza di fronte a condizioni di pagamento scarsamente allettanti (vedi bonifici traslati di un anno, inadeguati giocatori in cambio e famigerati diritti di recompra), precedute da fitti contatti della controparte con i procuratori degli atleti di interesse.

I destini di certi atleti accompagnati da un mercato “vivace” dipenderanno anche da un altro fattore altamente variabile: il numero di elementi in esubero che Ottolini riuscirà a piazzare. Yeboah e Czyborra hanno le valigie pronte e qualcun altro (vedi Coda) ha già tolto il disturbo, ma la zavorra è ancorancospicua e va alleggerita sensibilmente, al fine di sgravare almeno in parte la voce passiva del bilancio. Solo così gli operatori rossoblù potranno sopportare il peso economico dei riscatti già definiti di Malinovskyi, Messias, Thorsby e Bohinen, solo in parte compensati dalle fruttuose cessioni di Dragusin Oltremanica e di Martinez all'Inter.

Nell'attesa che passino queste ultime settimane di trattative, non resta che sbrogliare la matassa del portiere, diventata improvvisamente intricata. Condivisibile l'intento societario di puntare su un giovane da far maturare come successo per Martinez, ma il prezzo di Kotarsky e Roman si è impennato complicando non poco il buon esito delle relative operazioni. Si è detto e scritto che non c'era fretta di colmare la lacuna, ma il tempo scorre e sta lievitando l'ipotesi di un forzato cambio di programma con la scelta di un usato sicuro in là con gli anni. Un solo consiglio tecnico: si scelga un numero uno che calci con disinvoltura e precisione, oltre naturalmente a parare.

All'appello mancherebbe ancora un centrocampista, e qui è aperto il dibattito relativo alle caratteristiche predilette. Gila in queste prime settimane di lavoro dovrà sincerarsi in merito a doti e difetti di Bohinen e alla propensione di Malinovskyi a rilevare eventualmente Badelj in regia. Se uno dei due succitati fornisse rassicurazioni sul tema, si potrebbe puntare su una mezzala di inserimento, con piedi educati e capacità di buttarla dentro. Possibile che in Italia o all'estero non si trovi un tipo alla Kucka o alla Frattesi, anche meno quotato?

L'ultima nota concerne l'esterno sinistro. Fa benissimo il trainer a monitorare attentamente Matturro, reduce da una stagione di travagli ma promettentissimo. Solo se l'esperimento non sortisse gli esiti sperati sarebbe doveroso inseguire altrove un'alternativa a Martin.

PIERLUIGI GAMBINO


Altre notizie - Copertina
Altre notizie