The Day After, lo spirito del Genoa non c'è più, dove ritrovarlo?

28.10.2024 10:00 di  Franco Avanzini   vedi letture

C'era una volta lo spirito del Genoa, quella carica agonistica, quella voglia, che portava i giocatori a dare il 110% in campo, sia in casa che in trasferta. Lo sta invocando da alcune settimane anche mister Gilardino che sa benissimo come spesso la 'genoanità' abbia fatto la differenza. Ed invece anche a Roma non si è vista la voglia di lottare e di recuperare un risultato che poteva esser reso meno pesante se ci fosse stata qualche sbadataggine in meno e qualche attenzione in più.  E continuare a far pesare che molta di questa situazione sia determinata dagli assenti non depone a favore della squadra.

Certo, sette assenze sono tante, praticamente i tre quarti della squadra titolare è out. Ma in campo scendono comunque in undici e sono cinque i cambi possibili. Così c'è da mettersi le mani nei capelli quando vedi chi entrava nella Lazio rispetto ai subentrati rossoblu. Dimostrazione di come la società abbia operato male nel mercato estivo.

Quando si è costretti a re-inserire un giocatore che non faceva parte del progetto 2024/2025 (Melegoni) e si deve cercare uno svincolato per mettere un po di fieno in cascina dimostra che di manchevolezze questa squadra ne ha molte. Qualcosa ci ha messo anche l'allenatore. Tavares sulla sinistra era come una Ferrari opposta ad una 500 (Sabelli). Così il 'povero' genoano era costretto ad arrancare ed a subire anche un tunnel in area sulla prima rete laziale. Inserendo Norton-Cuffy se non altro la velocità veniva pareggiata ed anzi l'inglese del Genoa si metteva subito in mostra con una grande accelerazione.

La domanda sorge spontanea: perché non inserirlo dall'inizio? Non sapremo mai se la gara avrebbe potuto cambiare nel suo corso ma almeno in velocità il genoano poteva battersela praticamente alla pari. Poi che la fortuna abbia totalmente voltato le spalle si liguri lo di è capito quando il subentrante Ankeye dopo circa dieci minuti doveva alzare bandiera bianca per un problema alla caviglia e lo stesso Norton-Cuffy chiudeva la sfida con un problemino fisico.

Da oggi il Genoa avrà un Balotelli in più: andrà inserito gradualmente in squadra, dargli il giusto minutaggio e sperare che torni ad essere quel giocatore che si conosceva . Attenzione però a non pensare che Balotelli possa diventare il salvatore della patria. Da solo non potrà fare molto, andrà aiutato, supportato e avrà bisogno di ricevere palloni giocabili sennò farà la fine dei centravanti di questi ultimi anni costretti a giocare poche sfere ed a dover retrocedere in mezzo al campo pur di toccarne qualcuna.

Giovedì arriva la Fiorentina orfana di Gudmundsson ma con parecchi giocatori di qualità ed ha dimostrato di poter sostituire al meglio l'islandese. Chiedere al Lecce come la Viola abbia maramaldeggiato in Puglia mandando k.o. i salentini con sei pappine sul groppone. Al momento anche un pareggio sarebbe tanta manna visti i problemi che il Genoa ha in questo momento. Muovere la classifica deve diventare una vera e propria priorità. 


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