Genoa, con i soldi rumeni il futuro della società fa meno paura

19.12.2024 10:00 di  Redazione Genoa News 1893   vedi letture

C'è un nuovo padrone, e le prospettive del Genoa non sono più nere. In attesa di già fondamentale che ai vecchi proprietari sia rimasta un'esigua minoranza di azioni, non certo sufficiente per condizionare la vita del club.

Sucu ha 64 anni ed è un magnate tra i più importante del quadro economico rumeno, non solo per il suo ruolo di leader nella Confindustria dello Stato balcanico. E' stato lui a fondare un'azienda che occupa 2200 dipendenti ed è all'avanguardia nel settore dell'arredamento, ma la sua attività ora spazia anche nei settori immobiliare e dei media (suo il principale quotidiano economico).

Il calcio non poteva non calamitarlo. Così l'acquisizione della maggioranza azionaria del Rapid, il terzo club più prestigioso della capitale, rappresenta un trampolino di lancio nello sport. Da sottolineare il suo approccio al fenomeno football, con un orientamento aperto alla socialità. E' un capolavoro l'accademia giovanile, che allinea ben 700 ragazzi, con il preciso scopo di un'inclusione e di una maturazione individuale. Un progetto che emerge anche dalle prime sue parole indirizzate al popolo genoano: la creazione di una sinergia tra il Grifone e parecchi sodalizi calcistici dell'Est europeo, con l'impegno a favorire uno scambio di natura calcistica, che porti parecchi ragazzi rumeni (ma non solo loro) a vestire la maglia rossoblù ed altrettanti italiani a compiere, invertito, lo stesso viaggio.

Il personaggio è di indubbio spessore. A settembre risalgono i suoi primi contatto con Andres Blazquez, ceo rossoblù: i due si sono visti a Bucarest ma anche in Italia. Una trattativa avvolta nella massima discrezione, ma accelerata da una decina di giorni, prima dell'assemblea degli azionisti che ha deliberato un aumento di capitale di 45 milioni, una somma obiettivamente proibitiva per 777 Partners e E-Cap, immersi in una profonda crisi di carattere sia finanziario sia giudiziario. Serviva un salvatore privo di agganci oltreoceano, ed è davvero confortante che il Genoa possa finalmente liberarsi dalla stretta americana, che poteva rivelarsi mortale. 

Come ovvio, tocca a Sucu comandare le operazioni, ma anche fornire le indispensabili garanzie economiche a copertura dell'ingente passivo accumulato dal patron Preziosi: non più i 200 milioni originari ma pur sempre 150, una cifrona.

La ricapitalizzazione è stata sottoscritta interamente da un unico soggetto, ma voci provenienti da Bucarest parlano di un possibile coinvolgimento nel prossimo futuro di un altro facoltoso personaggio, Florin Talpes, magnate della sicurezza informatica. Invece, è arrivata la secca smentita di un mito dello sport europeo, l'ex fuoriclasse del tennis Ion Tiriac, altro stramiliardario. Comunque, a rasserenare l'ambiente basta e avanza Sucu, che presto insinuerà due suoi uomini nel consiglio direttivo genoano per meglio controllare la situazione. Intanto, con l'iniezione di 45 milioni è praticamente assicurato il saldo dei passivi gestionali, con la garanzia che sino a fine stagione non sorgerà la paura di non poter pagare stipendi e fornitori.

Resta l'incognita legata al mercato di riparazione. La svolta societaria potrebbe anche consentire di scongiurare la dolorosa partenza di un pezzo da novanta da scegliersi tra Frendrup (richiesto da mezza Europa) e Vasquez, ma per una salvezza non travagliata servirebbero almeno due acquisti di peso, specialmente a livello di centrocampo.. Chi vivrà vedrà, ma che bello poter prendere atto che alla crisi genoana è stata messa una pezza fantastica.          

              PIERLUIGI GAMBINO


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