Genoa, è la chance salvezza, tassativo sfruttarla contro l'Empoli

01.03.2025 17:15 di  Redazione Genoa News 1893   vedi letture

Da mera formalità a match irto di trappole. La sfida con l'Empoli ha mutato connotati mercoledì sera, quando la banda di D'Aversa, reduce da sconfitte cocenti in campionato, è andata ad espugnare lo Juventus Stadium con una prestazione rimarchevole sotto ogni aspetto. Altro che passeggiata di salute: il Grifo è atteso da un avversario passato d'acchito da uno scoramento prossimo alla rassegnazione alla consapevolezza che il tram della salvezza si può ancora acchiappare.

Vieira, vecchio bucaniere, non si era illuso neppure prima: figuriamoci dopo aver studiato attentamente davanti al video le evoluzione degli azzurri. Beninteso, il Genoa resta favorito anche in virtù del suo pregevole ruolino di marcia marassino contro le provinciali e, se non altro, la parentesi di Coppa Italia eviterà che i toscani squadernino una sgradevolissima sorpresa.

Il trainer francese, dopo il pieno di consensi immagazzinati a San Siro, ma senza il becco di un punto, ora intende passare all'incasso. Dopo tutto, il pallone della salvezza è troppo ghiotto per non calciarlo al volo con tutta la convinzione possibile. In pratica, battendo gli attuali terzultimi e portando il distacco a dodici lunghezze, la spiaggia della salvezza sarebbe virtualmente toccata con un paio abbondante di mesi d'anticipo: un risultatone per un team che in estate ha perso quasi tutti i suoi pezzi da novanta.

Capitolo formazione. Badelj ha smaltito il recente infortunio e, anche a sentire Vieira, è prontissimo ad esibirsi dal primo minuto. E' una sorta di investitura, d'altronde giustificata dall'incidenza del capitano negli equilibri tattici rossoblù. Con lui in campo (ma concediamoci ancora un lieve dubbio), si tornerebbe al più colludato 4-3-3, con Masini e l'imprescindibile Frendrup a correre anche per il vecchietto. Miretti, al quale mister Patrick non rinuncia mai, avanzerebbe sulla fascia sinistra, a supporto di Pinamonti. 

L'incertezza invece regna sovrana destra. In attacco se la giocano Cornet e Messias (non ancora in grado di giocare 90 minuti ma sulla buona strada), ma senza depennare in anticipo il nome di Zanoli, che a San Siro per più di mezza gara aveva creato grattacapi al quotato Bastoni, e neppure quello di Ekuban, che ha le armi per diventare decisivo. L'ipotesi di una staffetta preordinata non è affatto da scartarsi,  

L'intendimento, quale che sia la scelta del tecnico, è identificare qualche nuova bocca da fuoco, da aggiungere al centravanti (atteso da un'altra partita da “ex) e ai centrali difensivi, spesso letali sugli sviluppi da calcio fermo. A tale proposito si ripropone il ballottaggio nel ruolo di terzino destro fra Sabelli e De Winter, stavolta con il belga favorito proprio per le sue qualità di ariete.

E' a gara da vincere, confidando in un precoce golletto che abbatta la maledizione dei primi tempi, ma è illusorio pensare ad un Empoli votato al gioco di rimessa. Anche gli azzurri, almeno a centrocampo, dispongono di superiore qualità e potrebbero prevalere nel palleggio puro, ma questa caratteristica non va inerpretata sfavorevolmente in ottica genoana.

L'Empoli non è una macchina da gol, in specie dopo aver perso per tutta la stagione l'ex Pellegri. Restano a disposizione l'altro vecchio genoano Kouamé, Colombo e l'Esposito di sampdoriana memoria: tutti prospetti interessanti ma non certo cannonieri inesauribili.

Il folto centrocampo d'aversano dovrebbe contemplare Pezzella e l'ex spezzino Gyasi sui corridori laterali, Maleh ed Henderson (protagonisti a Torino) e uno tra Grassi e Cacace in mezzo. Centrocampo di corsa ma anche di tecnica.

Non imperforabile la difesa, con Ismajli (in odor di rientro), al centro e Marianucci e De Sciglio “braccetti”, a protezione del portiere Silvestri, appena ceduto dalla Sampdoria e ormai titolare ai danni dello svolazzante Vasquez. Anche considerando la relativa pericolosità degli avanti rossoblù, non mancherà loro il lavoro.

Sugli spalti saranno in trentamila a soffiare alle spalle dei Grifoni, e anche il fattore ambientale riveste una certa importanza. Il Ferraris dovrà dimostrarsi anche stavolta un fortino inespugnabile.

                    PIERLUIGI GAMBINO


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