Serie A, le curiosità della settima giornata, un arbitro infortunato

03.10.2023 10:00 di  Franco Avanzini   vedi letture

Settima giornata di campionato in archivio dopo gli ultimi tre posticipi di ieri. Le reti realizzate sono state complessivamente 23 le reti realizzate, di queste 12 segnate dalle squadre di casa. Due le autoreti e due i calci di rigore trasformati. Partiamo dalla curiosità: durante la gara Roma- Frosinone l'arbitro Marchetti, al 42' della ripresa, si scontra involontariamente con il giocatore di casa Aouar e crolla a terra. Il problema non è tanto lo scontro, quanto il fatto che arrivino pure i crampi alle due gambe. Così per una volta i calciatori vanno in soccorso del direttore di gara facendo intervenire medico e massaggiatore che rimettono in sesto il buon Marchetti che potrà concludere la gara.

La principale risposta invece del campo è stata quella del Napoli. Dopo le velate contestazioni subite dal tecnico Garcia dopo il pareggio di Genova, ecco arrivate due partite quasi perfette di Osimhen e compagni. Dopo l'Udinese ecco la quaterna secca in casa di un Lecce che sembra essere in leggero calo. Prima rete in serie A con la casacca azzurra per l'ex genoano Ostigard, seconda consecutiva per Osimhen che però esulta "pacatamente" e a segno va pure il giovane Gaetano. 

Un uomo solo al comando e si chiama Lautaro Martinez. A Salerno si riposa in panchina per buona parte di sfida, poi entra e segna un poker di reti. Come lui mai nessuno in così poco tempo. Inter che maramaldeggia senza sudare troppo; Salernitana in crisi con il tecnico Paulo Sousa sulla graticola ed una panchina che traballa sempre più.

Se i nerazzurri gongolano, non sono da meno i rossoneri che, seppur in maniera meno brillante si sbarazzano di una Lazio che non sa più divertire. Si fa male Loftus-Cheek ma i campioni nella squadra meneghina sono tanti e quindi la sua sostituzione non sarà certo un problema. Pulisic segna ancora mentre Okafor si sblocca. Lazio che protesta per bocca del tecnico Sarri per il calendario: facile la risposta, in campo vanno anche gli avversari dei bianco-celesti ma nessuno spiffera voce in tal senso.

#Allegriout un hashtag valido per tutte le stagioni. Qualche tifoso lo fa uscire nuovamente sui social dopo il nulla di fatto di Bergamo dove Szczesny questa volta salva il risultato con una strepitosa parata. Il quarto posto resta l'obiettivo principale dei bianconeri ma la lotta per agguantarlo coinvolgerà probabilmente varie formazioni. Tra queste anche un'Atalanta che gioca bene ma questa volta non punge più di tanto. 

Sempre peggio il Cagliari che resta ultimo in classifica dopo l'ennesima sconfitta, questa volta a Firenze. Sardi adesso che dovranno decidere se mantenere o meno al comando il tecnico Ranieri. La situazione è la seguente: 2 punti, frutto di altrettanti 0 a 0, 11 reti subite e solo 2 segnate entrambe realizzate da Luvumbo. Terza sconfitta consecutiva con la società che dovrà valutare la posizione del tecnico.

Sempre peggio l'Empoli che a Bologna alza bandiera bianca sotto i colpi di super Orsolini autore di una tripletta. I toscani di mister Andreazzoli non riescono a risollevarsi ed i tre punti conquistati contro la Salernitana nel turno infrasettimanale sembrano più frutto della debolezza avversaria che per la propria forza. 

Se il Sassuolo giocasse sempre contro l'Inter probabilmente otterrebbe molti più punti di quelli che ha. Invece è bastato il Monza per riportare sulla terra gli emiliani. Colombo segna, gli annullano una rete grazie al Var e i lombardi esulato. Esordio del Papu Gomez, giocatore che potrebbe regalare esperienza e quel tocco in più in avanti alla formazione di mister Palladino. Quattro occasioni per i granata, due per tempo, ma il Torino non passa e si deve accontentare del nulla di fatto contro un Hellas Verona che si mantiene con un buon margine di vantaggio sulle formazioni che si trovano sugli ultimi tre posti.

CANNONIERI - 9 reti: Lautaro Martinez (Inter); 5 reti: Osimhen (Napoli); 4 reti: Berardi e Pinamonti (Sassuolo), Giroud (Milan), Gonzalez (Fiorentina), Vlahovic e Chiesa (Juventus)


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