COL CAGLIARI SERVE UN GENOA PIU' MOTIVATO E BATTAGLIERO

28.04.2024 12:35 di  Radazione Genoa News 1893   vedi letture

Quale Genoa vedremo all'opera contro il Cagliari e nei successivi capitoli di campionato? Il quesito resta sospeso nell'aria, senza una risposta plausibile. Se il Grifo militasse nella Premier League, nessun dubbio: affronterebbe i sardi con il coltello tra i denti. Ma non è così: la banda del Gila respira l'aria del nostro campionato, aduso a proporre verso i titoli di coda prestazioni non sempre convincenti da parte di chi ha ormai raggiunto gli obiettivi stagionali.

I rossoblù (quelli liguri, ovvio) provengono da una sconfitta accompagnata da un pessimo secondo tempo e debbono almeno riscattarsi sul piano del carattere. Se, poi, invece che 90 minuti di calcio champagne giungesse una vittoria, anche risicata, il popolo genoano sorriderebbe ugualmente. Sì perché, alla fine della favola, è sempre il risultato il fattore più importante. Il bottino già incamerato garantisce la virtuale salvezza, ma c'è un dodicesimo posto da puntellare e in cado di successo pure l'undicesima piazza diventerebbe attaccabile.

Gilardino, stando agli ultimi sussurri di mercato, sarebbe più vicino ad allungare il matrimonio, ma in ogni caso, da allenatore “aziendalista”, avrebbe pure il compito di collaudare qualche elemento sinora scarsamente utilizzato, in vista del prossimo campionato. Non è da escludersi qualche sorpresa nell'assetto iniziale, ma resta ben più probabile la conferma dell'undici più affidabile (condizionato peraltro da qualche assenza pesante), con l'ingresso degli elementi sotto esame solo in corso d'opera.

Dunque, in difesa ancora Vogliacco al posto di Bani: da decidere se in mezzo o sul centro-destra. A centrocampo, con l'inamovibile Frendrup, dovrebbe tornare Badelj, indispensable metronomo, ma per il terzo nome sussiste parecchia incertezza. Potrebbe toccare ancora a Strootman, ormai giunto agli ultimi mesi italiani, con la fine dell'esperimento di Gudmundsson impiegato come mezzala, che non ha sortito frutti esaltanti. L'islandese potrebbe riaffiancarsi in avanti a Retegui, che resta assolutamente bisognoso di qualche rifornimento in più per difendersi dalla roboante ascesa del'atalantino Scamacca nelle gerarcchie spallettiane.

Sulle fasce è ampia la scelta, con Martin favorito su Haps a sinistra, mentre sul fronte opposto Spence potrebbe spuntarla su Sabelli per un'analisi in prospettiva.

Durante la ripresa, spazio agli osservati speciali: Ankeye (magari al posto di Ekuban) in avanscoperta,  e Thorsby a centrocampo. Minori chances vanta Bohinen, che l'allenatore ha sinora utilizzato col contagocce. Ma attenzione a Vitinha, tornato tra i disponibili e fremente dal desiderio di lanciare messaggi futuristici: tocca a Gila valutarne l'ideale minutaggio e a individuare gli ideali partner. Di sicuro, stuzzica l'idea di un tridente offensivo.

Si annuncia una gara ispida, ben più ardua di quanto non suggerisca la classifica. Claudio Ranieri, sempiterno mago, non affonda mai e al momento topico della stagione propone regolarmente una squadra tonica e sul pezzo. Il team isolano – e scusate se è poco – nelle ultime tre partite ha strappato la bellezza di cinque punti agli squadroni: tre l'Atalanta, uno a San Siro ai campioni d'Italia e uno alla Juve, che solo in extremis ha scongiurato la sconfitta.

Nessuna provinciale è così in palla e siccome la permanenza in A non è ancora acquisita, attendiamoci un Cagliari battagliero. Le sue caratteristiche sono opposte a quelle del Grifo: difesa spesso balbettante e scarsamente protetta, centrocampo propositivo e tecnico e prima linea ricca di alternative. Stavolta manca per squalifica Lumubro, tra i gioielli più lucenti, ma il testaccino non si dispera: alle spalle di Shomurodov, uno degli ultimi talenti acquistati e poi prontamente ceduti dall'ineffabile Joker,ecco una coppia di rifinitori composta dai giovani Oristanio e Gaetano. E in panca, pronto all'uso, quel Lapadula che Preziosi pagò fiori di milioni: operazione fallimentare che convinse il patron genoano a smetterla definitivamente con gli investimenti. E' un Cagliari giovane, dinamico e proteso al futuro: strategia da copiare.

                    PIERLUIGI GAMBINO


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