Genoa, cambia il modulo ma resta l'obbligo di vincere

16.02.2025 17:33 di  Redazione Genoa News 1893   vedi letture

Mai che l'infermeria genoana chiuda i battenti. Ha solo cambiato ospiti: dimessi gli attaccanti, alle prese con un lungo processo di recupero atletico, sono arrivati freschi freschi i centrocampisti, segnatamente Badelj e Thorsby, i due terzi del reparto nevralgico titolare.

Siccome il parco riserve non rigurgita di alternative potabili, ecco Vieira – per la delicata sfida col Venezia - arrampicarsi sugli specchi . Mantenuto l'assetto della difesa, ecco proporsi il ballottaggio riguardante due moduli similari, il 4-2-3-1 e il 4-4-2, che tranquillamente possono convivere tra fase di possesso e fase di copertura semplicemente muovendo più avanti o più indietro i due esterni avanzati. Ma alla prova del campo, dopo una settimana ricca di congetture, è probabile che il francese si rifugi ancora nel prediletto 4-3-3: almeno, così si evince rileggendo in filigrana le sue dichiarazioni a due giorni dalla sfida. 

Dunque, a centrocampo potrebbe esibirsi Frendrup come centrale, pur senza la propensione alla regìa del titolare, nella speranza che il cambio di mansioni non ne riduca l'efficacia in fase di filtro.

Al suo fianco maglia garantita per Masini, emergente e dotato anche di “gamba”: l'ideale per arricchire la manovra di dinamismo. Come terzo nome è difficile che, almeno inizialmente, Vieira si affidi a Onana, più tonico dopo un'ulteriore settimana di allenamenti ma non ancora prontissimo atleticamente per certi contesti. Così, in spregio all'opinione comune sicuramente avversa, toccherà ancora a Miretti, che per chiara ammissione è considerato dal tecnico più adatto ad agire in mezzo che sulla fascia.

Ed eccoci alla lotteria degli attaccanti, partendo ovviamente dal punto fermo Pinamonti. Chi ai suoi lati? Cornet è recuperato e si candida, al pari di Vitinha, che può tranquillamente esibirsi a sinistra. Tuttavia il favorito per l'impiego è Messias, che non ha ancora i 90 minuti nelle gambe ma per un'oretta può offrire un patrimonio di fantasia e imprevedibilità alla trama. Quasi certa una steffetta, ma intanto il rilancio dell'ex milanista tra i titolari può cambiare il corso degli eventi. In teoria, anche Ekuban preme per guadagnarsi un posto al sole, ma Vieira pare ancorato all'idea primigenia: il coloured è utile soprattutto come rilievo di Pinamonti, che lui può anche affiancare, ma in una non augurabile condizione di emergenza come un parziale sfavorevole.

Con ciò, non è affatto da escludere la doppia opzione che contempla due soli centrocampisti centrali. In questo caso, Zanoli guadagnerebbe parecchie chances come esterno avanzato di destra e Miretti giocherebbe sul versante opposto. Messias potrebbe essere il centrale dei rifinitori nella 4-2-3-1. E Malinovskyi? E' in crescita, ma Vieira ci va prudente e quasi certamente rinvierà il suo rilancio almeno di una settimana.

Infine, la difesa, immutata come struttura ma non come interpreti. Scontata la squalifica, torna De Winter, il miglior cannoniere genoano degli ultimi tempi, ma in quale posizione? Al centro, con Bani (altro convalescente) ancora fuori per ragioni precauzionali, o a destra, con l'esclusione di Sabelli, che le sta giocando tutte e forse ha bisogno di rifiatare? La seconda soluzione gode di maggiori probabilità, trattandosi di gara da vincere e anche considerando la relativa pericolosità degli avanti arancioneroverdi.

Di sicuro monta la curiosità attorno a questa formazione genoana obbligatoriamente inedita, e chissà che la necessità non sia pronuba di idee tattiche nuove, da confermare o almeno da considerare anche a organico completo. Dopo tutto, il 4-3-3 sinora sviluppato da mister Vieira non è che – almeno a livello di produzione offensiva – abbia sortito risultati entusiasmanti, sicché nei 90 minuti possiamo aspettarci anche qualche revisione tattica.

Il Venezia è squadra strana, di ardua definizione. In classifica è penultima, con un distacco già cospicuo (ma non incolmabile) dalla zona salvezza. La cessione del suo bomber principe Pohjanpalo al Palermo tuttavia apre al sospetto di una smobilitazione. Mister Eusebio Di Francesco resta una garanzia di un calcio gradevole e abbastanza spettacolare, ma la tenuta difensiva è da mesi insufficiente e la prima linea non appare irresistibile. 

Parlando chiaro, un Genoa pur indebolito a centrocampo ma bramoso il giusto di cancellare la pagina nera della partita strameritatamente persa in terra veneta ha tutte le chances per aggiudicarsi la posta, superando così il Torino battuto a Bologna. Ma attenzione: più che ai granata è consigliabile guardarsi alle spalle, poiché Frendrup e C. affronteranno in un mesetto (con l'interludio della proibitiva trasferta nella Milano nerazzurra) tutte le rimanenti avversarie dirette per la permanenza in A e, come formichine, dovranno accantonare cibo sufficiente in vista dell'inverno calcistico, cioé quelle contese di fine campionato al cospetto di squadroni protesi a giocarsi lo scudetto e le poltrone europee.

Tornando all'imminente posticipo, da segnalare nelle squadra ospite più di un giocatore legato in qualche maniera al Grifo: il difensore Marcandalli, che a giugno tornerà – sperabilmente più maturo – alla base rossoblù, il centrocampista avanzato Ellertsson, già acquistato da Ottolini in vista della prossima stagione, e il terzino Haps, che a Genova si procurò un serio infortunio e non potè mettersi in luce. Tutti e tre, per differenti motivi, saranno motivatissimi.

                               PIERLUIGI GAMBINO


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